Vendemmia 2022

L’annata 2022 sarà ricordata per essere stata una delle più precoci e sorprendenti in assoluto.

Fin dalle prime fasi invernali abbiamo assistito ad una situazione metereologica inusuale caratterizzata da carenza di precipitazioni e clima mite mentre l’inizio della stagione vegetativa è stato in linea a livello periodico con gli ultimi anni.

Evidente è stata sin da subito la mancanza di una riserva idrica nel terreno con una primavera  proseguita all’insegna del bel tempo e senza piogge significative. I mesi di aprile e maggio hanno confermato il trend di scarsissima piovosità  con  temperature in linea con la media stagionale mentre le massime più elevate rispetto allo storico sono arrivate dalla fine di maggio e si sono protratte per tutto giugno portando ad un anticipo della fioritura di circa 10 giorni.

L’estate ha visto proseguire la tendenza di bel tempo e temperature alte con le viti che si sono autoregolate in base alla poca disponibilità di acqua presentando con uno sviluppo vegetativo inferiore e grappoli più piccoli. In compenso non si sono manifestati problemi dovuti ad attacchi fungini e la conduzione agronomica del vigneto si è rivelata piuttosto agevole.

Le operazioni di raccolta sono iniziate all’inizio del mese di settembre per concludersi nei primi giorni di ottobre. La qualità dei grappoli è stata eccellente mentre la quantità è risultata piuttosto eterogenea influenzata dall’esposizione dei vigneti, dalla qualità del terreno e dall’epoca di maturazione delle  diverse varietà.

I vini

I vini bianchi si presentano con una dotazione alcolica ottima e un quadro acido buono con tendenza a decrescere, fatto che ha portato la maggior parte dei produttori a iniziare la vendemmia in anticipo per preservarne gli aromi.

I vini a base  Dolcetto e Barbera sono equilibrati e con prospettive interessantissime, mantenendo una buona freschezza nonostante la calura estiva e con un accumulo di antociani tale da consentirgli un colore e una struttura importante.

I vini a base Nebbiolo dimostrano, ancora una volta, il legame unico con il territorio di questa varietà, riuscendo sorprendentemente ad adattarsi alle condizioni climatiche in modo quasi perfetto. Le dimensioni della bacca sono risultate più ridotte rispetto alla media garantendo una migliore estrazione delle sostanze tanniche e aromatiche agevolata anche dall’ottimo tenore alcolico. Preservando il quadro acido in vinificazione il risultato è stato di vini corposi con un ottimo potenziale di affinamento a lungo temine.